In questo periodo, nel nostro Paese abbiamo assistito a una continua aggressione dello stato di diritto, della Costituzione repubblicana, abbiamo visto sparire il potere contrattuale dei sindacati, abbiamo assistito, quasi rassegnati, a una politica fascista sulla questione dei migranti, alla schedatura del popolo Rom. Vogliamo parlare dell’attacco alle pensioni e della norma “anti-precari”? Tutto questo mentre eravamo impegnati in un dibattito, a tratti autistico e carico degli antichi vizi che hanno attraversato la storia novecentesca dei comunisti, (siamo scomparsi dal parlamento, siamo in “via d’ estinzione” nella società). Per molti, la sinistra, è ormai solamente un ricordo, per altri una scommessa. Abbiamo continuato a parlare di “una notte in cui tutte le vacche sono nere”.
Non ci rendiamo conto che non è vero che tutte le vacche sono nere, chi ha la pretesa di scrivere “menù per ristoranti dell’avvenire”, riproponendo modalità e discussioni di altri tempi, parla solamente a una richiesta individuale di rassicurazione! Un po’ come quello che si rende conto che il mondo gli stà cambiando sotto i piedi ma non trova risposte e modalità d’intervento, prendendo così per buone le uniche che conosce.
Non siamo così presuntuosi da credere di avere le risposte… abbiamo solo vent’anni, forse nemmeno ce ne sono!
Ci dovrebbere essere la volontà, quella si, di ricercare nuove strade, aprire nuovi conflitti e nuovi spazi di dialogo e partecipazione.
Per questo guardavamo con fiducia al congresso di Chianciano e a quellla scritta in bianco sul palco del Pala- Monte dei Paschi: Ricominciamo. Per questo ci siamo appassionati all’intervento di Fausto Bertinotti, e al vento di novità e cambiamento portato dalle parole di Nichi Vendola.
Crediamo che il desiderio di modificare le strutture esistenti, la volontà di rivendicare la “libertà dei corpi e delle menti”, l’intenzione reale di ricominciare aprisse la strada alla consapevolezza della necessità di una rivoluzione delle moltitudini. Questo è quello che ci lascia sperare il progetto di costruzione di una sinistra nuova.
Per quello che ci riguarda, cercheremo di lavorare, almeno nel nostro circolo, provando a occupare tutti gli spazi possibili con tutti i soggetti,associazioni, comitati, più vicini al nostro modo di sentire e di pensare. Proveremo a farlo con entusiasmo, tentando di far appassionare più persone possibili, cercando di essere “comunisti” non solo nelle discussioni congressuali, ma nella pratica e nelle lotte politiche.
Di sicuro non ci rassegnamo…, crediamo che la necessità di una sinistra capace di parlare la lingua della uguaglianza e della liberazione, a prescindere dal nome e dal simbolo, sia troppo forte.
Era ora che qualcosa e qualcuno si muovesse...
RispondiEliminaCi vuole un segnale forte e iniziative concrete!
ciao
Paolo
Forse è la volta buona ke si riesce a mettere insieme un po' di giovani a Tuscania...
RispondiEliminaE' importante coinvolgere giovani, creare spazi e modi nuovi per avvicinare un'istituzione ormai troppo lontana dalla quotidianeità della gente...c'è bisogno di una novità capace di entusiasmare.
RispondiEliminaAuguri
Riccardo