mercoledì 13 maggio 2009

Dal Corriere di Viterbo di oggi

INTENSA ATTIVITÀ DI “SINISTRA E LIBERTÀ”

L’attività della neonata “Sinistra e libertà”, la parte di Rifondazione comunista che uscendo dal partito ha aderito al progetto politico di Nichi Vendola, si intensifica anche a Tuscania. Dopo l’incontro con l’assessore regionale al bilancio Luigi Nieri nel corso del quale sono state presentate le linee strategiche a favore dei giovani e del mondo del lavoro, domenica scorsa il giovane segretario locale Matteo Antonucci ha organizzato un incontro con il parlamentare europeo, ricandidato alle prossime elezioni, Roberto Musacchio. “Una scelta quella europea che ritengo irrinunciabile. Un’Europa che avanza politiche liberiste, ma che contemporaneamente si fa promotrice di politiche ambientali ambiziose e di difesa dei diritti civili. Il mio impegno – ha detto Roberto Musacchio - è sempre stato quello di cambiare questa Europa, da una prospettiva di sinistra”. Durante l’incontro con i cittadini i rappresentanti di SeL non hanno parlato solo di progetti e programmi per l’Europa, al centro del dibattito sono entrati anche i temi locali e questo non poteva essere altrimenti vista la presenza dello stesso Matteo Antonucci e di Augusto Ciccioli nella lista “Patto per Tuscania”. “ Siamo sicuri che il futuro di Tuscania passa attraverso lo sviluppo di una nuova politica del territorio. Biosogna puntare all’agricoltura multifunzionale, puntando sui marchi, sul PSR e sviluppando l’utilizzo della buona pratica agricola che non compromette il futuro della prossime generazioni”. Anche in materia di energia il no alle mega centrali a biomasse è stato forte e chiaro: “ Non si può compromettere un intero territorio per reperire le risorse necessarie ad alimentare le grandi centrali – afferma Matteo Antonucci – siamo favorevoli all’utilizzo delle biomasse solo per le piccole produzioni che assorbono esclusivamente quanto è possibile ricavare dalle colture esistenti. Come è possibile immaginare centinaia e centinaia di ettari di questo territorio stravolti dalle coltivazioni di piante a rapido accrescimento. Per non parlare, peggio ancora, alla possibilità di approvvigionamenti di materie da bruciare che arrivino da centinaia o forse migliaia di chilometri. In tema di servitù energetiche in questo territorio abbiamo già dato, a Montalto e peggio ancora a Civitavecchia”. Anche per il quartiere ex Gescal, l’on. Musacchio ha lanciato un progetto interessante: “ Per riqualificare il quartiere è possibile reperire appositi fondi europei destinati all’archeologia industriale. Il quartiere ex Gescal, costruito in seguito al terremoto, rappresenta un modello architettonico che può rientrare nelle tipologie previste dai regolamenti comunitari in materia di interventi dedicati all’archeologia industriale”.

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