Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, pur promulgandola, ha segnalato ‘rilevanti criticità’ nella Legge sulla sicurezza, che porrebbe dubbi di irragionevolezza e di insostenibilità soprattutto sul piano giuridico. In particolare, il Capo dello Stato, in una lettera inviata al Governo, chiede una riflessione sul reato di clandestinità e sul via libera alle ronde, delle quali vorrebbe che fossero definiti limiti e compiti.
Perché un Presidente della Repubblica preoccupato e perplesso non ha rinviato alle Camere un testo che reintroduce una serie di misure persecutorie e discriminatorie nei confronti dei soggetti sociali più deboli?
Mi si risponderà che il rifiuto di promulgare una legge non è un ostacolo definitivo. Ma il giudizio critico del Presidente basterà? Quanto peserà?
Siamo assuefatti alla costruzione di un’icona deviante di tutto ciò che è povertà: la povertà minaccia questo mondo, la povertà è una colpa, la povertà è un reato. La povertà più povera, quella di non avere i documenti o di provenire da paesi in guerra o da paesi dove si muore di fame, non provoca un tentativo di interlocuzione: un essere umano senza documenti è prima di tutto colui da respingere, da nascondere, da esorcizzare. Lo spirito securitario che muove la Legge stringe le maglie del controllo sociale e metabolizza un progressivo cedimento al lessico razzista e xenofobo, in cui “sorvegliare e punire” sono i verbi della macchina di controllo sociale sugli esuberi della globalizzazione. Ho paura che silenzio e indifferenza sommergano una legge per cui essere clandestino non significa essere vittima della clandestinità, ma autore minaccioso e per cui essere povero non significa essere vittima della povertà, ma artefice colpevole. Disobbediamo a una legge xenofoba che ricalca le leggi razziali, indigniamoci, mobilitiamoci per sottrarre dall’inciviltà uomini e donne colpevoli solo di essere figli di un dio minore, mobilitiamoci per restituire dignità a quei principi garantisti e di civiltà giuridica su cui si basa o dovrebbe basarsi una democrazia.
Nichi Vendola
venerdì 17 luglio 2009
domenica 12 luglio 2009
Il razzismo è unu boomerang....prima o poi ti ritorna!!!
Riportiamo un'articolo sulla campagna contro il razzismo promossa dall'arci.
Queste righe, insieme alla campagna antirazzismo dell’ARCI che vedete qui e affissa da qualche tempo sui muri italiani, è un invito a fermare il boomerang.
Perché il razzismo non guarda in faccia nessuno.
È come un boomerang: se lo fai partire, prima o poi torna al mittente.
A chiunque, anche a un razzista potrebbe succedere di essere guardato un giorno, per paura, come a un diverso: per la sua religione, per il suo aspetto, per la sua lingua, per la sua storia nazionale, per le sue idee, per il suo orientamento sessuale.
Se ci ostiniamo a pensare al mondo come una classifica, ci sarà sempre, da qualche parte, qualcuno che non ci ritenga degno della serie A, per qualche suo personale criterio di giudizio.
La “paura dell’altro, del diverso da sé” è qualcosa di profondo, molteplice, pericoloso e inquietante. Ma non dobbiamo avere paura di guardarla, questa paura. E’ figlia dell’animo umano, che è sempre a caccia, soprattutto nei momenti di crisi, del capo espiatorio per riaffermare la sua primazia. La “paura del diverso da sé” riguarda il razzismo come l’omofobia. Affrontiamoli insieme, senza ordini di priorità. Con un messaggio di verità e di consapevolezza che sappia parlare alle paure per guardare al futuro.
Per questo l’on.Touadi ed io, lui nero e io lesbica, ci abbiamo messo la faccia. Per invitare i cittadini a guardare in faccia gli altri cittadini, a mettersi più spesso nei panni degli altri.
Questa campagna contro il razzismo ha tanti padri e madri: è figlia mia, di Jean Leonard Touadi e dell’ARCI, che ringraziamo tutti; ma è anche figlia di due amici che per mestiere sanno come comunicare senza giri di parole, e di un fotografo bravo e generoso, Marco Delogu.
Se senti questa campagna anche tua, aiutaci a diffonderla.
Anna Paola Concia – deputata PD
martedì 7 luglio 2009
Documento aperto
Ecco il documento che è servito da base per il seminario del 3 luglio. E' un documento aperto, che proponiamo - sotto forma di Idea - per essere valutato, commentato e emendato.
Le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo sono state un passaggio rilevante e non scontato della vicenda politica continentale e del nostro Paese. Esse si sono collocate nel pieno della crisi globale che ha avuto inizio meno di un anno fa, a seguito del collasso finanziario del sistema bancario, e che in questa fase si sta dispiegando in tutta la sua devastante portata nella economia “reale” di tutti i paesi coinvolti, generando reazioni perniciose che investono la sfera sociale, quella ambientale e finanche quella democratica e di convivenza civile.
Ma chi siamo “noi”? Questo seminario è il primo appuntamento pubblico, nazionale, di Sinistra e libertà; esso è stato convocato dai promotori del progetto politico elettorale (Federazione dei Verdi, Movimento per la sinistra, Partito socialista, Sinistra democratica e Unire la sinistra) per avviare un confronto (con i candidati e i sostenitori della lista, con le rappresentanze istituzionali e politiche, regionali e nazionali, delle formazioni promotrici) che possa tracciare un percorso di lavoro politico per i prossimi mesi. Un percorso partecipato, a partire dai territori e da tutti quelli che guardano con interesse al nostro progetto di costruzione di una nuova sinistra in questo Paese, che avrà come sua prima tappa un’assemblea nazionale, convocata per il 12 settembre. Sarà il luogo e il momento in cui raccogliere tutti i contributi utili ad avviare il processo costituente di Sinistra e libertà mettendo insieme dirigenti politici, candidati, personalità ed intellettuali che hanno dato la disponibilità a contribuire al dar forza alla nuova Sinistra italiana: una sinistra che dovrà necessariamente essere diversa da quella conosciuta finora, che serva a includere e non a escludere, che prenderà il meglio del pensiero e della tradizione socialista, comunista, ambientalista, laica, che si porrà l’obiettivo di ritrovare sintonia con quei settori del Paese che alla sinistra avevano consegnato le proprie, speranze ma anche le proprie ansie, paure, preoccupazioni e che dalla sinistra non si sono sentiti affatto rappresentati.
Le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo sono state un passaggio rilevante e non scontato della vicenda politica continentale e del nostro Paese. Esse si sono collocate nel pieno della crisi globale che ha avuto inizio meno di un anno fa, a seguito del collasso finanziario del sistema bancario, e che in questa fase si sta dispiegando in tutta la sua devastante portata nella economia “reale” di tutti i paesi coinvolti, generando reazioni perniciose che investono la sfera sociale, quella ambientale e finanche quella democratica e di convivenza civile.
Ma chi siamo “noi”? Questo seminario è il primo appuntamento pubblico, nazionale, di Sinistra e libertà; esso è stato convocato dai promotori del progetto politico elettorale (Federazione dei Verdi, Movimento per la sinistra, Partito socialista, Sinistra democratica e Unire la sinistra) per avviare un confronto (con i candidati e i sostenitori della lista, con le rappresentanze istituzionali e politiche, regionali e nazionali, delle formazioni promotrici) che possa tracciare un percorso di lavoro politico per i prossimi mesi. Un percorso partecipato, a partire dai territori e da tutti quelli che guardano con interesse al nostro progetto di costruzione di una nuova sinistra in questo Paese, che avrà come sua prima tappa un’assemblea nazionale, convocata per il 12 settembre. Sarà il luogo e il momento in cui raccogliere tutti i contributi utili ad avviare il processo costituente di Sinistra e libertà mettendo insieme dirigenti politici, candidati, personalità ed intellettuali che hanno dato la disponibilità a contribuire al dar forza alla nuova Sinistra italiana: una sinistra che dovrà necessariamente essere diversa da quella conosciuta finora, che serva a includere e non a escludere, che prenderà il meglio del pensiero e della tradizione socialista, comunista, ambientalista, laica, che si porrà l’obiettivo di ritrovare sintonia con quei settori del Paese che alla sinistra avevano consegnato le proprie, speranze ma anche le proprie ansie, paure, preoccupazioni e che dalla sinistra non si sono sentiti affatto rappresentati.
domenica 5 luglio 2009
Assemblea nazionale Sinistra e Libertà.
Sinistra e Libertà ha deciso di convocare per il prossimo 12 settembre a Roma un’Assemblea nazionale, che sarà aperta alla partecipazione di tutti coloro che si riconoscono nel progetto politico.
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